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Che cosa si intende per valgismo del piede
Il valgismo è un disturbo ortopedico che si manifesta con la deformità di alcune parti del corpo, prevalentemente riferite agli arti. Tra queste, una delle più diffuse l’alluce valgo, che insorge come conseguenza di un’anomalia anatomica tra due segmenti ossei adiacenti, dei quali il più distale assume un orientamento laterale, allontanandosi in maniera anomala dalle altre dita.
Oltre a costituire un disturbo estetico del piede, l’alluce valgo prevede anche modificazioni funzionali della postura sia statica che dinamica; infatti la presenza del valgismo si ripercuote sulle articolazioni interessate innescando infiammazione e dolore.
Il valgismo dell’alluce, conosciuto anche come alluce valgo, si manifesta come una deformità per cui il metatarso si estroflette mentre le due falangi apicali si orientano verso le altre dita del piede. Dal punto di vista anatomico compare una sporgenza mediale conosciuta come cipolla, che è ricoperta da cute ispessita su cui di solito si sviluppano callosità più o meno estese.
Cause alluce valgo (cipolla)
Le cause dell’alluce valgo sono primarie (congenite) oppure secondarie (acquisite). Pur essendo una patologia che può colpire chiunque, la sua incidenza è maggiore nella popolazione femminile a causa dell’impiego di calzature con la pianta troppo stretta oppure con tacchi alti, che provocano un disallineamento delle ossa del piede. Anche i piedi piatti, l’artrite e la gotta, la perdita di tono muscolare o la lassità connettivale sono fattori predisponenti al valgismo dell’alluce.
Ai suoi esordi, questo disturbo è asintomatico, poiché non modifica l’anatomia del piede e neppure le modalità di appoggio sul terreno. Tuttavia, se non viene curato adeguatamente, un simile problema tende a peggiorare aumentando progressivamente la deformità e provocando dolore, intorpidimento degli arti, gonfiore e deformità dell’intero piede. In tali condizioni il paziente mostra difficoltà a camminare non soltanto per il dolore ma anche per l’insorgenza di anomalie posturali.
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Il valgismo può colpire diverse articolazioni del corpo e differenti sedi anatomiche, tra cui:
- ginocchio;
- alluce;
- gomito;
- anca;
- piede;
- polso;
- mano.
Come diagnosticare il valgismo del piede
Il valgismo del piede colpisce l’ossatura e la struttura plantare provocando conseguenze a livello posturale e deambulatorio. Si tratta di una malattia che si manifesta dopo la nascita, e che colpisce lo 0,1% dei bambini; nei casi più gravi è diagnosticabile con un semplice esame obiettivo, mentre nelle forme più lievi richiede radiografie mirate a evidenziare le deformità congenite delle ossa.
Di solito è bilaterale e dipende dalla compressione che il feto ha subito all’interno dell’utero e quindi all’anomala posizione dei suoi piedi. Per avere una diagnosi definitiva della malattia bisogna aspettare i tre anni di vita, che è il momento in cui la volta plantare del piede assume un aspetto definitivo.
Il valgismo può essere curato con tecniche conservative o chirurgiche, a seconda della sua gravità.
Un supporto diagnostico di notevole utilità è l’esame baropodometrico, un test assolutamente non invasivo che prevede l’appoggio dei piedi su una pedana graduata. Mediante una simile analisi l’ortopedico è in grado di visualizzare il carico del piede nelle sue diverse sezioni anatomiche, che appaiono con differenti colorazioni sul monitor di riferimento. Utilizzando questa indagine in associazione a quella radiografica, è possibile diagnosticare con estrema precisione il grado di evoluzione del valgismo.
LEGGI ANCHE: Alluce valgo: trattamenti conservativi e possibili complicazioni
Cure e rimedi del valgismo del piede
Una volta diagnosticato, il valgismo può essere affrontato con alcuni rimedi empirici estremamente efficaci.
È necessario innanzitutto far camminare il bambino in modo tale da caricare il lato esterno dei piedi oppure le punte piuttosto che la pianta, in questo modo viene riequilibrata la distribuzione del peso e il piccolo paziente si adatta a una deambulazione più confacente alla sua condizione clinica.
Può essere molto indicato anche portare il bambino a passeggiare sulla sabbia, poiché il fondo morbido dell’arenile si modella alla perfezione sulla forma del piede, contribuendo a massaggiarlo in maniera naturale.
È indicato anche spingere il bambino ad afferrare oggetti con le dita dei piedi, per stimolare l’attività prensile e quindi bilanciare il funzionamento della muscolatura delle dita.
Un altro esercizio consigliato è quello di accartocciare uno straccio o un foglio di carta utilizzando i piedi, per mobilizzare tutte le fibre sia muscolari che connettivali dell’area plantare. Si tratta di esercizi divertenti che il bambino può ripetere più volte nel corso della giornata senza stancarsi.
Trattamenti conservativi
I trattamenti conservativi prevedono l’impiego di plantari ortopedici, supporti ortopedici realizzati con materiali plastici sotto forma di gel o di silicone. La loro forma, che si adatta perfettamente all’anatomia della pianta del piede, serve per sorreggere in maniera bilanciata il peso del corpo. Grazie all’attività correttiva e preventiva di questi dispositivi, il valgismo può trarre notevoli benefici eliminando la percezione dolorosa e migliorando la deambulazione.
Per ottenere risultati buoni è consigliabile alternare il loro impiego a passeggiate a piedi nudi su sabbia, erba o terreno per sviluppare l’apparato osseo e muscolare del bambino. Infatti il contatto diretto col suolo favorisce l’evoluzione delle percezioni sensoriali che stanno alla base dell’equilibrio e dell’andatura.
Come correggere il valgismo nei bambini
Per correggere il valgismo nei bambini è importantissimo porre attenzione alla scelta delle calzature, che svolgono il compito di sorreggere l’intera impalcatura ossea. Bisogna che il numero delle scarpe non sia troppo stretto (per non provocare disturbi circolatori) ma neppure troppo largo (per evitare fenomeni di instabilità deambulatoria).
Le calzature devono essere confortevoli, comode, morbide ma sostenitive, poiché soprattutto nei primi anni l’attività motoria è incerta. I materiali delle calzature devono essere resistenti ma non rigidi, per cui la scelta migliore è quella di pelle, nabuk o camoscio, che garantiscono anche un’adeguata traspirazione del piede.
Per consentire l’alloggiamento del plantare di solito si calcolano uno o due numeri in più rispetto alla taglia normale della scarpa, tenendo conto che dopo alcuni mesi il plantare si appiattisce e quindi la calzatura non deve essere troppo larga.
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