
Le patologie del piede raramente dipendono da una malattia sistemica e quasi sempre sono causate da alterazioni anatomiche o funzionali delle strutture articolari o extra-articolari. Il piede svolge una parte molto importante perchè ci permette di stare in equilibrio e di camminare. Purtroppo però i piedi possono soffrire di varie patologie e deformità e il medico specialista sarà in grado di fare una valutazione corretta individuale in base alle caratteristiche anatomiche del piede. In questa guida cerchiamo di spiegare quali dono le principali patologie del piede e capire come intervenire per fare un pò di chiarezza.
Indice Articolo
Struttura anatomica e funzione del piede
Al contrario di quanto si possa pensare anatomicamente parlando il piede ha una struttura molto complessa e delicata formata essenzialmente da quattro parti: caviglia, tallone, metatarso e cinque dita. La struttura del piede nel suo complesso è formata da ben 28 ossa che hanno la funzione importantissima di mantenerci in posizione eretta e di farci spostare nello spazio.
Queste ossa a loro volta vengono raggruppate in tre famiglie:
- Avampiede: è la parte superiore dove ci sono le dita. Essa è formata dalle falangi (tre per dito: prossimale, intermedia, distale) e dai cinque metatarsi;
- Mesopiede: è la parte centrale dove troviamo i cuneiformi in numero di 3, il cuboide e il navicolare detto anche scafoide;
- Retropiede: la parte finale del piede collegata alla caviglia composto da astragalo e calcagno.
Tutte le ossa dei piedi sono rivestite di cartilagine molto resistente ed elastica che oltre ad assicurare il movimento tra le ossa funge anche da cuscinetto per assorbire gli urti. Nella posizione ortostatica possiamo individuare due zone: in inferiore (detta pianta o superficie plantare) e una superiore (detta dorso). Nella parte centrale (mesopiede) troviamo una curvatura che viene definita volta plantare; questa è formata da tre archi che trasformano le spinte verticali in laterali allo scopo di distribuire meglio il peso. E’ proprio sui piedi che grava il peso del nostro corpo. A tal proposito possiamo avere due tipi di piedi: piede piatto, quando la volta plantare è poco accentuata (iperpronazione), piede cavo quando l’arco è alto (supinazione o un’ipopronazione).
Come viene valutata una patologia del piede
Va da se che una valutazione accurata e precisa di quale sia la patologia del piede interessata e su quale sia il modo migliore per intervenire spetta al medico specialista che deve fare una visita e gli opportuni esami. Tra questi ci è sicuramente un iter che prevede tre fasi:
Anamnesi: riguarda la fase preliminare e di studio dove vengono valutate la storia familiare e personale del paziente con lo scopo di raccogliere informazioni su patologie di varia natura, come:
- metaboliche (es. diabete);
- vascolari (es. insufficienza arteriosa o venosa agli arti inferiori);
- traumatiche (es. pregressa distorsione , frattura, contusione, lussazione);
- infiammatorie (es. artrite reumatoide, gotta, infezioni osteoarticolari);
- degenerative (es. artrosi);
- tumorali
Esame clinico generale e specifico del piede: una volta inquadrata la situazione generale vengono fatti degli esami specifici e accurati del piede del paziente per capire quale sia la deambulazione, la postura, le eventuali asimmetrie degli arti e la situazione locale del piede. Vengono inoltre valutate tutte le possibili difformità scheletriche come ad esempio la pronazione e la supinazione, il varo e il valgo del retropiede, la motilità, la lassità, le callosità e i punti dolorosi al tatto.
Esame diagnostici complementari: questi sono esami aggiuntivi per completare l’iter clinico e approfondire eventualmente alcuni punti. Tali esami diagnostici complementari sono: RX, Ecografia, TC, RMN, Baropodometria.
Principali patologie del piede
Abbiamo visto quanto complessa sia la struttura anatomica dei piedi e della loro importanza per il nostro equilibrio e la nostra postura. Prendersene sempre cura e non trascurarli è quindi un dovere e un obbligo e non bisogna mai sottovalutare o tralasciare ogni minimo segnale. I principali disturbi e patologie che interessano il piede sono:
- Alluce Valgo,
- Metatarsalgia,
- Dito a martello,
- Dito in Griffe,
- 5° dito varo,
- Alluce Rigido,
- Neuroma di Morton,
- Fascite Plantare,
- Morbo di Haglund,
- Brachimetatarsia,
- Piede diabetico.
Vediamo ora di analizzarne alcuni per approfondire alcuni aspetti e capire come intervenire per porre rimedi.
Alluce Rigido: cos’è e come intervenire
L’alluce rigido è un disturbo collegato a una forma artrosica primitiva del primo metatarso, che si trova alla base dell’articolazione dell’alluce. Si tratta di una malattia tipica dell’età adulta che insorge più frequentemente negli uomini (60% contro 40%) e che mostra un andamento bilaterale.
Spesso la sua patogenesi è di tipo post-traumatico, nella maggior parte dei casi ripetuto, come ad esempio nei calciatori. A differenza dell’alluce valgo, quello rigido non presenta un disallineamento delle porzioni ossee, ma soltanto una sporgenza dorsale dell’articolazione, che dipende dall’osteofita a uncino sottostante. Nei suoi stadi iniziali questo problema è spesso asintomatico e si manifesta soltanto con una diminuita mobilità, tuttavia se non curato in maniera tempestiva può provocare dolore e deterioramento progressivo dell’articolazione, che tende a ossificarsi perdendo la sua fluidità.
In simili condizioni, diventa inevitabile un intervento chirurgico finalizzato a eliminare il blocco articolare conosciuto con il nome di artrodesi; si tratta di un’operazione utile per eliminare il male ma che abolisce definitivamente il movimento del dito.
Alluce Valgo: cos’è e come intervenire
L’alluce valgo è una patologia deformante del primo dito del piede, che viene deviato lateralmente verso l’interno con formazione di una sporgenza del primo osso metatarsale. Una simile deformità ossea è associata quasi sempre a un’infiammazione progressiva della borsa mucosa che si trova sotto all’alluce; il principale sintomo dell’alluce valgo è il dolore, che dipende dalla modificazione anatomica del piede.
Esteticamente esso presenta la formazione della cosiddetta cipolla, che è la protuberanza ossea provocata dall’estroflessione del metatarso. Spesso si sviluppa anche una flogosi causata dallo sfregamento con la scarpa, che prende il nome di borsite. Questo disturbo non deve essere trascurato poiché tende progressivamente a peggiorare fino a provocare un disallineamento delle ossa del piede che può arrivare a impedire la deambulazione.
Le cause dell’alluce valgo possono essere congenite (piedi piatti o famigliarità) oppure acquisite e derivanti soprattutto dall’impiego di calzature troppo strette o fornite di tacchi troppo alti; proprio per questo motivo il disturbo è più frequente nella popolazione femminile.
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Neuroma di Morton o Metatarsalgia
Il neuroma di Morton è una patologia che riguarda il terzo nervo digitale, di natura sensitiva, che innerva il terzo e il quarto dito del piede. Il suo fattore scatenante è collegato a microtraumi compressivi che progressivamente portano allo sviluppo di tessuto fibroso all’interno del nervo, contribuendo ad aumentare le sue dimensioni.
Nel momento in cui le fibre nervose anomale passano tra i metatarsi, si crea una compressione responsabile del dolore. Esistono fattori predisponenti come l’alluce valgo, il piede cavo e il piede piatto, che, determinando un appoggio dell’avampiede non anatomico, aumentano la probabilità di sfregamento del nervo contro le ossa.
Conosciuto anche con il nome di metatarsalgia, il neuroma di Morton si manifesta con un dolore molto intenso riferito non soltanto al piede ma a tutta la gamba, che può arrivare a compromettere la deambulazione.
Che cosa si intende per Piede Cavo
Per piede cavo si intende una malformazione anatomica caratterizzata da un sollevamento dell’arco plantare e di conseguenza una modificazione dell’appoggio al suolo. In simili condizioni il peso corporeo viene distribuito in maniera non fisiologica e può provocare l’estroflessione verso l’esterno delle gambe. Di origine congenita o acquisita, il piede cavo provoca dolore ai piedi, instabilità e dolore alle caviglie e presenza di dita a martello. A seconda della gravità del disturbo, i trattamenti, che possono essere conservativi o chirurgici, sono comunque indispensabili.
Nei pazienti affetti da questo disturbo, l’appoggio avviene esclusivamente sul tallone e sulla parte anteriore del piede, ma non nella zona centrale, per cui il peso corporeo anziché distribuirsi su tre parti, si concentra soltanto su due. Le principali complicanze del piede cavo sono problemi alla muscolatura dei polpacci, alla componente tendinea e all’osso calcaneare.
Che cos’è il Piede del bambino
Tra i più comuni difetti del piede dei bambini ci sono i seguenti:
- piede piatto, in cui è assente la normale curvatura della pianta;
- piede varo, in cui l’appoggio si basa soltanto sulla parte interna del tallone;
- piede valgo, caratterizzato da una posizione anomala dell’intero piede;
- piede equino, in cui il bambino cammina unicamente sulla punta;
- piede torto, in cui il piede modifica il suo appoggio durante la deambulazione.
Tutte queste problematiche devono essere risolte tempestivamente per evitare difetti posturali che potrebbero richiedere interventi più invasivi. Dopo una corretta valutazione ortopedica, che di solito è consigliata tra i 6 e gli 8 anni di età, di norma si utilizzano plantari pediatrici che svolgono il duplice ruolo curativo e preventivo e che devono essere impiegati per un certo numero di anni.
Se infatti il bambino appoggia il piede in maniera scorretta, le conseguenze si risentono sulle gambe, in particolare a livello delle ginocchia, sulla schiena e sulle spalle, modificando l’intera anatomia dello scheletro.
Che cosa si intende per Piede piatto
I piedi piatti si caratterizzano per la presenza di un arco plantare più basso della norma oppure completamente mancante. Come conseguenza, chi soffre di una tale patologia appoggia completamente il piede al suolo.
I sintomi più tipici del disturbo comprendono dolore ai piedi, alle caviglie e alle ginocchia e iper-pronazione.
La distribuzione del peso corporeo viene modificata con l’insorgenza di processi degenerativi a livello di muscoli, ossa, articolazioni e legamenti. Il problema, che è di solito bilaterale, compare spesso in età pediatrica e tende a deteriorare nel tempo.
Esistono due tipi di condizioni predisponenti, che sono quella congenita e quella adattativa: nel primo caso il bambino nasce con i piedi piatti mentre nel secondo caso la deformazione dell’arco plantare può dipendere da traumi, da patologie neurologiche (come la spina bifida), da anomalie del tessuto connettivo, dal sovrappeso, da artrite reumatoide e diabete o anche da scorrette abitudini posturali.
Per evitare complicazioni sistemiche a tutto il corpo è sempre consigliabile optare per interventi no conservativi come esercizi fisiatrici, utilizzo di plantari ortopedici e stretching muscolare, associati ad attività sportive come nuoto o ciclismo.
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