Con il termine metatarsalgia si indica una problematica relativa alla zona anteriore del piede chiamata appunto metatarso. Non è una patologia specifica, si possono infatti indicare con tale nome diverse problematiche localizzate in questa regione. La sintomatologia di questa condizione può scaturire da diversi fattori che vedremo in seguito e colpisce soprattutto le donne perché viene associata a un modo scorretto di appoggiare il piede a terra, accentualo dall’utilizzo delle scarpe con tacco. Approfondiamo meglio questo disturbo.
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Cosa è il metatarso
Abbiamo detto che la patologia colpisce la zona metatarsale ma cosa è il metatarso? Questa area si trova più o meno nella metà del piede vicina alle falangi e comprende 5 ossa a loro volta collegate alle dita del piede attraverso l’articolazione metatarso-falangea. La zona che invece collega questa regione alla caviglia è detta tarso e anche qui c’è una complessa articolazione di collegamento, quella tarso-metatarsale. Le ossa del metatarso hanno una forma che ricorda un triangolo e nello spazio in mezzo troviamo molti tessuti molli. Tutta questa struttura è importantissima per sostenere il peso del corpo e consentire al piede di svolgere le proprie funzioni motorie.
Cosa si intente per metatarsalgia
È una fastidiosa e dolorosa sensazione che viene scatenata da un’infiammazione interna localizzata proprio in corrispondenza delle ossa e dei tessuti appena citati. Anche se può colpire chiunque, si manifesta soprattutto nelle donne e con l’avanzare dell’età ma sono tanti i fattori che contribuiscono. A seconda del singolo caso si può optare per la terapia conservativa o chirurgica, anche se quest’ultima rappresenta un’alternativa remota, soprattutto se si seguono comportamenti preventivi.
Come spesso accade la cura migliore di qualsiasi patologia è prevenire , per quanto possibile. Per prevenire la metatarsalgia, tre buoni consigli sono quelli di:
- Utilizzare scarpe adatte alle caratteristiche del piede;
- Inserire nelle calzature dei plantari morbidi o solette antishock per ridurre gli effetti dell’impatto a terra;
- Eliminare i chili in eccesso, i quali gravano non solo sul piede ma su tutta la parte inferiore della gamba.
Quali sono le cause
I fattori che scatenano la metatarsalgia sono diversi e spesso anche associati fra di loro, infatti se presi singolarmente è molto difficile che causino tale dolore all’avampiede. Ecco quali sono:
Una delle abitudini più dannose è quella di indossare tacchi particolarmente altri per molto tempo, infatti questa tipologia di calzatura costringe il piede in una posizione innaturale dove le dita vengono strette e la pianta non poggia completamente a terra. Altre calzature sbagliate sono anche gli scarpini e qualsiasi tipologia che stringa troppo la parte anteriore. Altre cause che possono scatenare l’insorgenza di questa patologia del piede sono:
- L’obesità è un fattore di rischio o comunque gli individui sovrappeso;
- Piedi con deformità per quanto riguarda l’anatomia, ad esempio piede cavo;
- Artrite reumatoide, gotta e altre malattie infiammatorie delle articolazioni;
- Sportivi a livello agonistico, in particolare marciatori e corridori. L’allenamento o attività fisica molto intensa inadatti richiedono l’utilizzo di calzature particolari e forti impatti al suolo, in alcuni sport;
- Deformità dei piedi sia congenite che acquisite, come l’alluce valgo;
- Fratture da stress alle ossa il cui decorso può portare un posizionamento del piede sbagliato che va a mettere eccessivo carico sull’avampiede;
- Neuroma di Morton che colpisce i nervi interdigitali;
- Caviglia dolente o tendine d’Achille infiammato per cui chi soffre di questi problemi tende ad assumere una camminata errata;
- Malattia di Freiberg, ossia la necrosi del secondo metatarso;
- Diabete.
Quali sono i sintomi della patologia
Fra i sintomi più ricorrenti co sono sicuramente i calli in corrispondenza dei metatarsi centrali, ossia la zona che poggia a terra e sorregge il peso durante il passo. I calli simboleggiano un carico eccessivo in questa zona ma sono solo il campanello d’allarme più innocuo, risolvibili con la pedicure. Se il problema viene trascurato infatti, a lungo andare si avvertirà del dolore durante la deambulazione e sarà localizzato proprio dove compaiono i calli, nelle fasi più acute questa sensazione diventa insopportabile e costringe il soggetto a poggiare il piede in modo anomalo per evitare il dolore. Altri sintomi frequenti sono il formicolio e l’intorpidimento delle dita.
Diagnosi
Il medico effettua un esame obiettivo per diagnosticare il problema, parlando molto con il paziente per capire quali sono i sintomi che accusa. In seguito viene studiata la storia clinica per capire se ci sono eventuali elementi che possano aver scatenato la metatarsalgia. In ultimo si procede con esami più approfonditi, ossia i raggi X e gli esami del sangue in modo da avere un quadro completo della situazione. È importante rivolgersi tempestivamente al proprio medico perché altrimenti la patologia peggiorerà e il dolore si farà davvero insopportabile, tieni a mente inoltre che se la metatarsalgia viene trascurata può portare all’insorgere di disturbi ad altre zone del corpo come ad esempio la schiena o l’anca.
Trattamento metatarsalgia
Per trattare la metatarsalgia occorre un esame clinico per far sì che il medico individui il trattamento più idoneo in base al singolo caso e all’entità della problematica. Nei casi meno gravi è possibile adottare la terapia conservativa, che consiste nell’adottare diversi comportamenti per evitare che il problema peggiori, quindi impiegare calzature con suola morbida, inserendo se occorre un plantare ortopedico per scaricare il peso dall’avampiede. A supporto di questo bisogna effettuare una costante fisioterapia per ripristinare la mobilità di quelle zona che il dolore esclude.
Nella terapia conservativa sono previsti anche: molto riposo, attività fisica e una dieta sana ed equilibrata per chi è sovrappeso, lassi di tempo giornalieri in cui l’arto con la patologia viene mantenuto sollevato per ridurre lo stress a carico, farmaci antinfiammatori e antidolorifici al bisogno, impacchi di ghiaccio per attenuare il dolore.
Se invece il problema è particolarmente aggressivo e questi accorgimenti non sono sufficienti, bisogna ricorrere alla chirurgia percutanea mini invasiva, che consente di curare la metatarsalgia con piccole osteotomie di arretramento e sollevamento delle zone dolorose. Questo significa che il chirurgo praticherà delle minuscole incisioni completamente indolore attraverso le quali utilizzerà delle micro frese per agire sulla base del dolore. Le osteotomie vengono poi lasciate libere e non hanno bisogno di alcun supporto per guarire, solo una scarpetta rigida per il corretto riposizionamento.


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