6 consigli per curare l’alluce valgo. Questa patologia è molto diffusa, e può dare disagi anche importanti. Si tratta di una deformazione ossea che colpisce una grande quantità della popolazione, di tutte le età, perché i fattori scatenanti sono diversi.
Ai primi sintomi di alluce valgo, per evitare di far peggiorare la situazione, si possono attuare cure efficaci, anche senza ricorrere all’intervento chirurgico: in questo articolo vediamo quali sono i principali trattamenti e le soluzioni conservative più idonee ad attenuare dolore e complicanze dell’alluce valgo.
Indice Articolo
Cos’è l’alluce valgo e quali sono le cause?
Oltre ai sintomi dolorosi infatti, l’alluce valgo comporta un’infiammazione cronica, e nei casi più gravi l’impossibilità di camminare normalmente, fino ad arrivare a cambiamenti posturali importanti ed invalidanti.
Le cause di questa deformazione sono molteplici, e l’alluce valgo può colpire un solo piede o entrambi. In linea generale sono di più le donne a soffrirne, forse a causa dell’abitudine di indossare scarpe strette o con i tacchi, ma qualsiasi calzatura non idonea, come anche quelle da lavoro o antinfortunistiche, possono agevolare il processo di deformazione delle ossa dell’alluce.
Non mancano altri fattori che scatenano questa fastidiosa patologia come:
- predisposizioni genetiche,
- traumi da impatto,
- passare molte ore in piedi.
A seconda della gravità si possono attuare diversi metodi di trattamento, l’ultimo dei quali è l’intervento chirurgico: questo tipo di soluzione presenta vantaggi e svantaggi, ed è per questo che prima di arrivare ad operarsi si possono attivare altre procedure migliorative e conservative.
Diagnosi e sintomi dell’alluce valgo
Nei casi in cui l’alluce valgo è in stadio avanzato, cominciano anche altri effetti collaterali, come vesciche nell’interstizio tra alluce e illice, unghie incarnite e ispessimento della cute che circonda entrambe le unghie delle dita. È opportuno quindi, ai primi sintomi di fastidio, fare il possibile per fermare il processo di deformazione dell’osso.
Quali sono le Conseguenze
Oltre ai sintomi dolorosi, all’impossibilità di camminare e alla concreta presenza di infiammazioni croniche, l’alluce valgo può portare ad ulteriori problematiche. Tutte le altre dita possono andare incontro a deformazioni e lussazioni, mentre lo spostamento dell’equilibrio generale del piede può portare ad un cambiamento nella postura di ginocchia, anche e schiena, con conseguenti altre parti infiammate e doloranti.
Trattamenti conservativi: cosa fare in caso di alluce valgo
Non appena diagnosticato l’alluce valgo, il medico curante può consigliare svariati tipi di trattamenti conservativi, atti a impedire la progressione della deformazione; inoltre si possono attuare tutta una serie di rimedi naturali per alleviare la sintomatologia dolorosa e per condurre una quotidianità più serena.
Il primo consiglio è quello di cercare di evitare il più possibile di trascorrere molte ore in piedi e, se proprio non si può evitare, è meglio indossare calzature comode e adeguate. Per quanto riguarda l’infiammazione che inevitabilmente colpisce la parte, si possono utilizzare dei comuni farmaci da banco, dai principi attivi come l’ibuprofene o il paracetamolo, che alleviano anche gli stati dolorosi.
Naturalmente l’utilizzo di farmaci deve essere temporaneo e non protrarsi troppo a lungo, per non suscitare eventuali effetti collaterali a danno del fegato. Si può optare anche per prodotti omeopatici, che possono essere maggiormente tollerati dall’organismo.
Uno dei rimedi “casalinghi” da poter effettuare è l‘impacco di ghiaccio sulla zona: il freddo inibisce sia l’infiammazione che il dolore. Anche sottoporsi a massaggi fisioterapici si può rivelare una buona scelta, in quanto la manipolazione effettuata da professionisti può alleviare dolore, ripristinare almeno momentaneamente la posizione corretta dell’alluce e rallentare l’avanzamento della deformazione.
Da effettuare dietro prescrizione medica, inoltre, c’è la terapia iniettiva, ovvero la somministrazione tramite puntura di farmaci a base di cortisone, che combattono l’infiammazione, prevengono le borsiti e agiscono anche contro il dolore.
Le calzature e i dispositivi da indossare
Per quanto riguarda l’utilizzo di scarpe, non sono necessarie calzature ortopediche, ma sono comunque da preferire quelle dotate di plantare che seguono la forma naturale del piede e lo contengono senza stringere, ma soprattutto che abbiano abbastanza spazio nella parte anteriore per evitare che l’alluce tocchi il bordo della scarpa più e più volte durante la camminata. Anche i tacchi, nel caso soprattutto di calzature femminili, non dovrebbero superare i 4-5 centimetri.
FootFix correttore per alluce valgo
Oltre ai plantari si può optare anche per dei dispositivi rimovibili che fungono da distanziatore e correttore; alcuni prodotti, tra i quali ricordiamo Footfix, agiscono da cuscinetto e separano l’alluce dall’illice, limitando gli stati dolorosi e riposizionando la struttura ossea nella corretta postura. Questo tipo di prodotti, realizzati in silicone medico, si adattano alla maggior parte delle calzature e permettono di camminare senza fastidi, di proteggere la zona colpita da borsite da ulteriori traumi e al tempo stesso di bloccare l’avanzata della deformazione delle ossa del piede.
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Ricordiamo che i dispositivi come FootFix sono dei semplici correttori per alluce valgo e sono efficaci soprattutto se utilizzati nelle prime fasi dell’alluce valgo, poiché una volta compromesso completamente l’equilibrio delle ossa e della postura l’unico modo per arginare il problema è quello di sottoporsi ad intervento chirurgico.
Ecco perché è preferibile agire fin da subito, unendo tutti i trattamenti sopra elencati all’utilizzo di distanziatori come Footfix, in modo da attuare una strategia conservativa di tutta la struttura del piede, anche a livello preventivo, in qualsiasi fascia d’età.
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Tipi di interventi chirurgici
Se le condizioni dell’alluce valgo peggiorano sensibilmente e tutti i rimedi indicati non sono sufficienti, il medico curante potrà valutare di far correggere la malformazione tramite intervento chirurgico.
Esistono diverse tipologie di tecniche in questo senso:
- tecnica chirurgica classica
- nuova tecnica chirurgica: (Chirurgia percutanea mini invasiva).
Con entrambi gli interventi chirurgici, si possono ottenere risultati efficaci e duraturi nel tempo. Le differenze tra i due tipi di trattamento consistono proprio nelle procedure, molto più innovative nel caso dell’intervento mini-invasivo, che oltretutto garantisce un decorso post operatorio più breve e con meno strascichi dolorosi, ed una ripresa totale in circa due mesi.


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