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Cos’è l’alluce valgo
L’alluce valgo (cipolla) è una patologia molto diffusa e facilmente riconoscibile già dalle prime fasi della sua comparsa. E’ una deformazione del piede e nello specifico dell’alluce e colpisce oltre la metà della popolazione femminile in età adulta dai 40 ai 60 anni, ma non sono escluse nemmeno le donne trentenni. Il primo metatarso del piede si sposta verso l’esterno mentre la falange (punta) si sposta verso le altre dita del piede. Questo fenomeno genera una marcata protuberanza detta appunto cipolla che oltre a essere antiestetica genera dolore, infiammazione cronica con rossore. L’alluce valgo inoltre comporta una difficoltà a camminare e un’alterazione funzionale della dinamica del piede con la comparsa anche di callosità. Essa infatti col tempo tende a peggiorare sempre di più.
Fra le cause principali ci possono essere fattori genetici, altre patologie come il piede piatto ma anche l’uso di scarpe col tacco e stare in piedi per molte ore. Anche se i sintomi estetici e dolorosi sono molto evidenti però, il grado di importanza della deformazione e le conseguenze dirette e indirette dell’alluce valgo variano da persona a persona e possono necessitare di tipi di terapia diversi tra loro. Cosa fare dunque quando compare l’alluce valgo?


L’importanza di contrastare l’alluce valgo alla sua comparsa
Quando si parla di alluce valgo non ci si riferisce solamente ad una sporgenza un po’ fastidiosa che compare nel piede; la patologia porta a cambiamenti anche molto profondi nell’anatomia di tutto il piede. Questo tipo di multi-malformazione può colpire persone di tutte le età e di ambo i sessi, anche se è più frequente nei soggetti di 30-40 anni e nelle donne, forse a causa dell’abitudine di portare scarpe col tacco alto.
Il processo, una volta iniziato, non è reversibile ed è necessario attuare il prima possibile tutti quei trattamenti conservativi che permettono di non andare incontro a peggioramento repentino e soprattutto di lenire gli stati dolorosi che spesso portano a situazioni anche invalidanti.
L’intervento chirurgico tradizionale
Per accertare la gravità dello stadio di avanzamento della deformazione ossea è necessario effettuare più di un esame diagnostico; anche se l’alluce valgo è immediatamente riconoscibile, prima di intervenire chirurgicamente bisogna sottoporsi a radiografie, poiché solo in questo modo è possibile vedere la totalità della situazione del piede e di tutte le ossa e dita coinvolte nella malformazione.
Ogni situazione infatti è soggettiva e il chirurgo necessita di informazioni dettagliate per decidere con quale modalità operare. Talvolta infatti, un caso di alluce valgo può derivare anche da una scorretta pronazione del piede. Si tratta di casi particolari, ma che possono essere riconosciuti solo tramite esami approfonditi, anche per evitare recidive dell’alluce valgo. Difatti nella complessità della situazione è necessaria anche una correzione dell’eventuale piede piatto, sempre con intervento chirurgico, per garantire un risultato efficace e duraturo nel tempo.
La chirurgia tradizionale utilizzata per correggere l’alluce valgo viene chiamata anche “open” o “a cielo aperto”, perché di fatto permette una visuale totale di tutta la struttura del piede; questo tipo di intervento presenta vantaggi per quanto riguarda la buona riuscita, ma ovviamente vi sono alcune controindicazioni, come ad esempio l’ampia cicatrice e l’utilizzo di anestesie importanti. Per questo motivo, non tutti i pazienti possono essere idonei, in special modo gli anziani. Ecco perché si ricorre all’intervento chirurgico tradizionale solo quando non è possibile fare altrimenti.
Cos’è la chirurgia percutanea mini-invasiva
Tra le innovazioni nel settore degli interventi a carico del piede, sia per correggere l’alluce valgo che altre patologie, vi è una nuova tecnica chirurgica, detta “mini-invasiva”. Si tratta di una procedura che, come suggerisce il nome, è maggiormente delicata: in pratica si interviene sulle ossa del piede tramite piccolissimi strumenti inseriti all’interno di minuscoli fori, che non lasciano neanche cicatrici. La chirurgia percutanea a differenza di quella a “cielo aperto” non necessita di incisioni, ma di un semplice foro attraverso cui operare.
Quali sono i Vantaggi
Inoltre, con l’intervento di chirurgia mini-invasiva, non è previsto l’utilizzo di viti o placche, e il decorso post operatorio è generalmente più breve e ben tollerato. Le piccole incisioni provocano meno sanguinamento, meno rigonfiamenti e meno dolore rispetto alle tecniche tradizionali. Molto importante si rivela, nell’intervento mini-invasivo, il bendaggio post operatorio, che diviene parte integrante del trattamento: i bendaggi assicurano il mantenimento delle nuove condizioni delle ossa senza dover ricorrere ad ingessature o tutori invalidanti.
Non da ultimo, un altro vantaggio dell’intervento mini-invasivo consiste in un pieno recupero funzionale in circa due mesi, durante i quali viene effettuato il controllo del bendaggio dal personale specializzato, e soprattutto diminuiscono drasticamente rispetto alla tecnica tradizionale il dolore e la difficoltà nel camminare. Con le dovute precauzioni, dopo qualche mese è possibile anche calzare scarpe con i tacchi alti.
Vediamo in questo video cos’è la chirurgia percutanea mininvasiva per curare i problemi legati alla comparsa dell’alluce valgo spiegato dal Prof. Paolo Filippini.
Conclusioni
Va detto comunque che questo tipo di tecnica chirurgica va associata ad interventi misti in base alla tipologia di problematica: a seconda della gravità, dunque, un’operazione mini-invasiva può essere associata ad interventi tradizionali. Molto dipende, come anticipato, dalle tempistiche con cui si affronta la patologia dell’alluce valgo, che dovrebbero essere il più possibile celeri onde evitare interventi più importanti.
Rimedi, cure e terapie non chirurgiche
Esistono inoltre dei pratici distanziatori che riposizionano l’alluce in maniera corretta e che si possono indossare con qualsiasi scarpa comoda; in questo modo si limita il continuo trauma da impatto durante la camminata e si ostacola la calcificazione ossea nella posizione errata. Un esempio di correttore per alluce valgo utile ed efficace è FootFix che riesce a correggere il problema già dalle prime applicazioni.
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Ad ogni modo queste soluzioni sono da considerarsi palliative o temporanee, che non vanno a bloccare definitivamente il decorso della patologia; si rivelano efficaci come prevenzione e come trattamento efficace ai primi sintomi dell’alluce valgo, mentre quando la deviazione ossea ha raggiunto livelli troppo gravi è necessario ricorrere ad una operazione chirurgica.
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