trattamenti conservativi e conseguenze alluce valgo

Alluce Valgo: trattamenti conservativi e possibili complicazioni5 min read

trattamenti conservativi e conseguenze alluce valgo

Quali sono le conseguenze dell’alluce valgo

L’alluce valgo è un disturbo anatomico che interessa il primo dito del piede, che viene deviato lateralmente verso le altre dita, con la formazione di una sporgenza (cipolla) a livello del primo osso metatarsale.
Una simile deformità ossea si associa anche a un’infiammazione della borsa mucosa sottostante, che genera dolore e difficoltà nella deambulazione.

Oltre ai problemi estetici e alla sintomatologia dolorosa, l’alluce valgo è una patologia che deve essere curata tempestivamente per evitare l’insorgenza di numerose complicanze. Esso può infatti provocare lesioni ossee, articolari, formazione di callosità e di ulcerazioni, oltre a modificazioni posturali e difficoltà di movimento.

Con il tempo il soggetto tende a spingere in avanti il corpo in seguito allo spostamento del baricentro, dato che le dita del piede e in particolare l’alluce svolgono un ruolo di primaria importanza nella genesi del movimento.

Si distinguono due tipi di conseguenze, e precisamente:

  • conseguenze locali;
  • conseguenze posturali.

Tra le conseguenze locali ci sono: lo sviluppo di metatarsalgia (consistente in una percezione dolorosa in corrispondenza dell’avampiede), una progressiva degenerazione articolare degli elementi ossei ed evidenti deformità delle dita che tendono a sovrapporsi le une con le altre.

Ben più gravi e difficilmente curabili sono le conseguenze posturali, che coinvolgono soprattutto il ginocchio, dove la faccetta rotulea interna subisce micro spostamenti che provocano un dolore intenso e continuativo.
Spostandosi verso l’alto, si può notare un’evidente rigidità delle anche, responsabile della genesi di lombalgia e sciatalgia croniche.

Cos’è il trattamento conservativo dell’alluce valgo

Per alleviare il dolore e le problematiche deambulatorie provocate dall’alluce valgo è opportuno effettuare trattamenti conservativi che, pur non essendo in grado di far regredire la deformità ossea, consentono comunque di gestire meglio i sintomi del disturbo.

Tali trattamenti prevedono:

  • limitare il più possibile la postura ortostatica (POTS);
  • applicare impacchi di ghiaccio sulle zone interessate più volte al giorno, sfruttando l’azione vasocostrittrice del freddo, che contribuisce a ridurre l’infiammazione;
  • utilizzare calzature adeguate, che devono alloggiare in maniera anatomica il piede, fornendo un sostegno all’arco plantare e proteggendo le dita senza costringerle. La suola deve adattarsi al tallone, mentre la punta deve essere flessibile e sufficientemente ampia per assecondare i movimenti del piede. Bisogna evitare tacchi superiori ai 5 centimetri per non destabilizzare la corretta distribuzione del peso corporeo sugli arti inferiori;
  • impiegare plantari ortopedici che aiutano a riallineare le ossa ed a eliminare un sovraccarico ponderale nella parte anteriore del piede;
  • usare distanziatori, cuscinetti adesivi o stecche per la correzione delle articolazioni del piede;
  • effettuare trattamenti fisioterapici, comprendenti massaggi, esercizi attivi oppure ortesi personalizzate per sostenere piedi e caviglie;
  • assumere farmaci antinfiammatori tipo FANS, per via orale o anche corticosteroidi per via iniettiva, quando il dolore diventa effettivamente limitante.

Di solito l’approccio terapeutico all’alluce valgo è di tipo multifattoriale e presuppone uno o più dei rimedi elencati. Soltanto quando i sintomi diventano intollerabili e i trattamenti conservativi non ottengono nessun risultato, è necessario optare per la chirurgia.

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Chirurgia dell’alluce valgo

L’intervento chirurgico rimane l’unica opzione veramente definitiva per correggere l’alluce valgo, che viene quindi raccomandata quando i trattamenti conservativi non ottengono risultati.

Infatti, al di là delle problematiche estetiche, che comunque risultano estremamente destabilizzanti a causa dell’evidente deformazione del piede, il vero problema dell’alluce valgo rimane il dolore. La finalità del trattamento chirurgico è quella di restituire all’alluce la sua corretta posizione anatomica, per risolvere a monte tutte le complicanze.

Un’operazione del genere consiste nella redisposizione di ossa, tendini, legamenti e nervi per riallineare l’alluce rispetto alle altre dita, e per rimuovere le sporgenze ossee. Di conseguenza viene migliorato l’angolo di valgismo, riposizionando le superfici cartilaginee e le ossa del primo metatarso.

La modalità di intervento più comune è l’osteotomia percutanea, che viene eseguita in anestesia locale e che consiste nell’esecuzione di alcuni tagli ossei per migliorare la deviazione metatarsale. Questa operazione permette un rapido recupero funzionale e una degenza post-operatoria piuttosto rapida; alternativamente è possibile effettuare l’artrodesi e l’artroplastica di resezione. Quando bisogna decidere quale procedura seguire, l’ortopedico deve considerare l’età, le condizioni di salute del paziente, lo stile di vita e la sua attività professionale, le aspettative dell’intervento ma soprattutto la gravità dei sintomi.

Il tempo di recupero dell’intervento sull’alluce valgo dipende dal tipo di procedura eseguita, anche se di norma sono necessarie almeno quattro-sei settimane per rimuovere definitivamente il bendaggio.
In alcuni casi, dopo l’intervento può essere necessario indossare per qualche tempo un gesso oppure una scarpa post-operatoria che servono per mantenere le dita del piede in posizione corretta almeno fino al completamento del processo di ossificazione.

Possibili complicazioni dell’alluce valgo

L’alluce valgo è un disturbo che non guarisce da solo, ma che, se non viene adeguatamente trattato, può soltanto peggiorare nel tempo, provocando conseguenze a livello sistemico, tra cui forme artritiche e artrosiche sulle articolazioni dell’alluce e deformità dell’indice, che viene spinto fuori sede.

La chirurgia, che di solito risolve i sintomi per oltre l’85% dei casi, può associarsi essa stessa ad alcune complicanze che sono:

  • rigidità delle articolazioni delle dita;
  • infezioni post-operatorie;
  • saldatura dell’osso in posizione scorretta;
  • eccessivo ispessimento del tessuto cicatriziale;
  • recidiva dell’alluce valgo, con necessità di un’ulteriore operazione.

Il modo migliore per ridurre la probabilità di alluce valgo consiste nella prevenzione, relativa principalmente alla scelta delle calzature, che devono essere comode, funzionali, di giusta taglia e realizzate con materiali morbidi.
È fondamentale che sulla punta le scarpe lascino spazio sufficiente per consentire alle dita dei piedi di muoversi liberamente, infatti la loro costrizione rappresenta uno dei principali fattori eziologici di questo disturbo.

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