
L’alluce valgo è il principale dei disturbi del piede. Sempre più persone, non solo donne ma anche uomini, soffrono di questo problema. Per porvi rimedio e correggere la deformazione ossea si può ricorrere a rimedi non invasivi che sono in grado di porre rimedio. Fra questi possiamo avere l’uso dei plantari ortopedici e dei tutori e divaricatori per alluce valgo. Vediamo quindi cosa sono, come funzionano e quale è meglio usare.
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Che cosa si intende per alluce valgo
L’alluce valgo consiste in una deformazione progressiva del primo dito del piede, che viene deviato lateralmente verso le altre dita. Come conseguenza il primo osso metatarsale sporge in maniera talmente evidente da creare la cosiddetta protuberanza “a cipolla”. Un simile disturbo è quasi sempre associato a una costante infiammazione della sacca mucosa che si trova alla base dell’alluce. Oltre a dolore e a una progressiva sindrome infiammatoria localizzata al primo dito del piede, l’alluce valgo può comportare conseguenze ossee con l’insorgenza di callosità più o meno estese.
In alcune situazioni la parte superiore del callo può anche ulcerarsi, aumentando la percezione dolorosa.
Con il passare del tempo si nota una compromissione posturale che modifica la deambulazione, per cui le gambe tendono a portarsi verso l’interno a livello del ginocchio, con rigidità delle anche e accentuazione della cifosi lombare associata a mal di schiena.
Pur essendo un problema molto diffuso e non grave, l’alluce valgo deve comunque essere curato tempestivamente per evitare tali conseguenze, che incidono sulla stabilità e sull’equilibrio posturale. Bisogna tenere presente che una volta manifestatosi, un simile disturbo non si risolve spontaneamente ma tende piuttosto a peggiorare nel tempo.
Quali sono le cause dell’alluce valgo
Chiunque può essere affetto da alluce valgo, anche se le donne mostrano una maggiore incidenza, soprattutto in età matura o senile. Le sue cause possono essere di due tipi: congenite (primarie) o acquisite (secondarie).
Le cause congenite, che sono presenti già alla nascita, dipendono da alterazioni morfologiche dell’anatomia del piede, come ad esempio i piedi piatti. Esiste inoltre un’ereditarietà della malattia, che si presenta con maggiore frequenza in soggetti appartenenti al medesimo gruppo famigliare.
Le cause acquisite dipendono dagli esiti di traumi, di infiammazioni dell’apparato osteoarticolare e in molti casi dall’impiego di calzature inadatte all’anatomia del piede. Proprio per questo motivo, la popolazione femminile è più predisposta all’alluce valgo per l’abitudine di calzare scarpe con la punta stretta o con il tacco alto.
Simili modelli di calzature costringono le dita in una posizione innaturale, soprattutto durante la deambulazione.
Tra i fattori eziologici secondari ci sono anche l’artrite reumatoide, la gotta, la lassità connettivale (sindrome di Marfan) o l’ipermobilità dell’articolazione metatarsale. Sostanzialmente, questo problema è di natura muscolo-scheletrica, e pertanto dipende da anomalie relative a questo apparato.
Quali sono i sintomi dell’alluce valgo
Il principale sintomo dell’alluce valgo è la deformazione della prima articolazione metatarsale del dito, che assume un tipico aspetto a cipolla. Come conseguenza insorge una progressiva limitazione funzionale, che modifica l’uso del piede sia in posizione statica (mantenimento dell’equilibrio posturale) che dinamica (deambulazione). Sulla protuberanza ossea si verificano quasi sempre arrossamenti cutanei con ispessimento della pelle (ipercheratosi), quando l’alluce si sovrappone all’indice la deformità del piede aumenta ulteriormente, provocando dolore e gonfiore.
Un sintomo molto comune presente fino dalle prime fasi è l’intorpidimento di tutto il piede, che di solito viene spostato verso l’esterno durante il movimento per cercare sollievo. La camminata tipica dei pazienti con alluce valgo risulta particolarmente squilibrata e oscillante, un sintomo tardivo, che nasce dalla mancanza di terapie adeguate, è l’ulcerazione della pelle che ricopre la cipolla, si tratta di lesioni degenerative che tendono a peggiorare nel tempo e che non rispondono alle normali terapie.
Alluce valgo: diagnosi
Per diagnosticare l’alluce valgo è sufficiente un’osservazione obiettiva del piede, che si mostra deformato, tuttavia è sempre consigliabile avvalersi anche di un esame baropodometrico, finalizzata a misurare la distribuzione dei carichi sul piede sia in condizioni di staticità che di movimento. Può essere utile infine procedere con una radiografia sotto carico per quantificare il grado della deformità e valutare il tipo di intervento da mettere in atto. Nella maggior parte dei casi, l’approccio terapeutico più indicato per l’alluce valgo prevede trattamenti conservativi che devono associarsi alla scelta di calzature adeguate.
Meglio tutore, plantare o divaricatore?
Le opzioni per ottenere un miglioramento effettivo di questo disturbo sono tre, e precisamente plantare, tutore e divaricatore.
Plantari
I plantari sono dispositivi ortopedici da inserire nelle scarpe, che aiutano a riallineare le ossa del piede evitando un sovraccarico delle dita e quindi minimizzando il dolore. La loro struttura deve essere modellata perfettamente sulle esigenze del paziente, in base alla sua costituzione, alla morfologia dei piedi e al tipo di attività lavorativa. Simili plantari vengono prodotti con materiali tecnici di ultima generazione, capaci di ammortizzare l’impatto del piede con il terreno durante sia la spinta che l’appoggio. Scegliendo un supporto di questo genere, oltre a migliorare le condizioni del piede, si ottimizza anche l’intera postura.
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Tutori alluce valgo
I tutori dinamici sono dei supporti ortopedici il cui ruolo è quello di esercitare una pressione sul primo dito del piede per riallineare la sua componente ossea. La loro struttura comprende un cappuccio in silicone da posizionare sul dito, un cuscinetto morbido, che deve essere applicato sulla deformità, una banda elastica che serve per mantenere compatta la struttura e una cinghietta posteriore per l’ancoraggio. Esistono vari modelli di tutore, che possono essere utilizzati sia di notte che sotto le scarpe, in modo tale da mantenere l’alluce in posizione più corretta 24 ore su 24.
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Divaricatori
I divaricatori sono piccoli dispositivi in silicone oppure in lattice, che vengono inseriti nello spazio tra l’alluce e l’indice. Dopo essere stati indossati, essi riallineano le dita alleviando molto anche la sintomatologia dolorosa.
Alcuni modelli comprendono anche un cuscinetto in silicone che si applica sulla protuberanza a cipolla isolandola per evitare lo sfregamento con la scarpa. Le guaine protettive, che sono sempre prodotti in silicone, evitano lo sfregamento della sporgenza contro le scarpe, contribuendo a lenire il dolore e a limitare l’infiammazione; alcune guaine contengono un ulteriore cuscinetto in gel che si applica sulla cipolla.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo spiegato cos’è l’alluce valgo, quali sono le cause e le conseguenze per la postura e non solo. Prendersi cura fin da subito di questo problema e utilizzare i giusti prodotti è quindi essenziale per non arrivare a dover intervenire chirurgicamente. A parte il fattore genetico, dove poco si può fare, ci sono alcune accortezze che evitano il formarsi dell’alluce valgo.
Per rispondere alla domanda iniziale, ovvero se è meglio il plantare, il tutore o il divaricatore in realtà vanno tutti bene. L’unica cosa è che bisogna utilizzare il prodotto migliore in base al tipo di problema che si ha. Se si ha problemi di postura e mal di schiena meglio usare un plantare, mentre se si deve correggere l’alluce valgo meglio usare un tutore. Ovviamente questi sono rimedi non invasivi che pur avendo una loro efficacia non sono e non possono essere risolutivi di gravi deformazioni ossee. In questi casi è meglio rivolgersi a un medico specialista.


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