quinto dito varo

5° dito varo: sintomi, rimedi e cura4 min read

quinto dito varo

Il 5° dito varo è una protuberanza laterale visibile alla base del mignolo, chiamato anche Callo del sarto o “bunionette”. Gli effetti principali sono il dolore durante la camminata e la difficoltà a indossare le calzature.

Quinto dito varo: che cos’è

Il quinto dito varo è una malformazione dei piedi consistente nell’iperestensione dell’articolazione del mignolo, unita alla sua deviazione verso l’interno a livello della regione dorso-laterale della testa del quinto metatarso. Come conseguenza insorgono tumefazione e dolore, con un andamento speculare a quello dell’alluce valgo.

Di solito si sviluppa una callosità sul bordo esterno dell’avampiede, che contribuisce a deviare il quinto dito verso l’interno facendolo sovrapporre al quarto dito. Si tratta solitamente di un disturbo congenito provocato dalla brevità del tendine estensore del mignolo che lo retrae spingendolo verso le altre dita.

callo del sartoA seconda della diversa incisività, il problema può essere corretto in età neonatale attraverso l’impiego di appositi cerotti, anche se, nella maggior parte dei casi, tende a peggiorare progressivamente con l’accrescimento a causa della retrazione del tendine estensore del dito. Quasi sempre il quinto dito varo è associato all’alluce valgo, provocando nell’avampiede la formazione del tipico piede triangolare.

Conosciuto anche con il nome di “quinto metatarso varo”, questo disturbo si manifesta con la prominenza della base del mignolo, che può diventare dolorosa soprattutto durante il movimento. Può colpire a tutte le età, dall’adolescenza alla vecchiaia, con una prevalenza nel sesso femminile e con un andamento bilaterale.

Mentre il quinto metatarso viene deviato verso l’esterno, il mignolo si incurva verso l’interno, tendendo a sovrapporsi all’anulare e provocando lo sviluppo di callosità dolorose, sia sulla parte laterale del dito che sotto la pianta del piede. Un simile problema non è mai isolato ma si sovrappone all’alluce valgo e al piede piatto, provocando alterazioni dell’appoggio plantare responsabili di una deambulazione modificata.

L’associazione tra alluce valgo e quinto metatarso varo induce lo sviluppo di dolore sulle parti laterali destra e sinistra del piede, poiché il soggetto scarica alternativamente la parte interna e quella esterna della pianta.
Venendo a mancare una postura corretta, anche la camminata risulta compromessa e assume un tipico andamento “a saltelli”.

Cause e sintomi del quinto dito varo

Le cause del quinto dito varo, che sono quasi sempre congenite, possono associarsi a fattori biomeccanici legati a un appoggio del piede sbilanciato. Anche patologie reumatiche o neurologiche possono contribuire allo sviluppo della malattia, che è tipica di persone con anomalie del tessuto connettivo, muscolare e tendineo.

La sublussazione dorsale della falange, collegata alla deviazione del mignolo, dipende dalla retrazione della capsula articolare e del legamento, che ha una causa congenita. Di conseguenza, il tendine estensore del mignolo favorisce il peggioramento della deformità, anche perché la pelle tra il quarto e il quinto dito tende a ritrarsi; l’anatomia del piede sviluppa una protuberanza ossea sotto al mignolo, che è speculare a quella dell’alluce valgo. Il piede pertanto evidenzia due “cipolle”, la prima sotto all’alluce e la seconda sotto al mignolo.

Alcune cause estrinseche come l’utilizzo di calzature strette con tacchi alti e realizzate con materiali particolarmente rigidi, contribuiscono a peggiorare questo disturbo che se non viene curato può evolvere nel tempo provocando un dolore sempre più intenso durante il movimento.

La diagnosi, che è sostanzialmente clinica, viene effettuata dall’ortopedico mediante l’esame obiettivo del piede e in base alla presenza di dolore; è sempre consigliabile effettuare una radiografia di entrambi i piedi per mettere in luce le differenze esistenti.

quinto dito varo
5° dito varo

Come affrontare il quinto dito varo

Il primo approccio a questo disturbo è di tipo conservativo e prevede da un lato l’assunzione di farmaci antinfiammatori finalizzati ad eliminare il dolore, e d’altro lato l’impiego di plantari su misura, in grado di distanziare correttamente le dita tra di loro.

Per alleviare il dolore può essere utile indossare appositi tutori e distanziatori che consentono di ristabilire il corretto posizionamento del mignolo; è molto importante indossare scarpe comode con pianta larga, senza tacco e realizzate con materiali morbidi e confortevoli.

Il ricorso all’intervento chirurgico è consigliato soltanto in presenza di deformazioni evidenti e di dolore molto acuto, quando i trattamenti conservativi si sono rivelati inefficaci. La tecnica chirurgica prevede l’asportazione parziale dell’osso del quinto metatarso per riportare in assetto la struttura ossea.

Nella maggioranza dei casi si tratta di una tecnica mini-invasiva, con accesso puntiforme che soltanto in situazioni più gravi può comportare l’asportazione definitiva della testa del quinto metatarso. Trattandosi di un disturbo ereditario, non esiste una prevenzione efficace se non quella di limitare l’impiego di scarpe molto strette in punta e con il tacco alto. La tecnica percutanea mini-invasiva prevede un insieme di interventi con allungamento tendineo, osteotomia e riallineamento dell’articolazione.

L’operazione viene effettuata in anestesia locale mediante mini-incisioni cutanee che non lasciano conseguenze di nessun tipo; al termine dell’intervento, il paziente viene stimolato a camminare senza caricare troppo la porzione esterna dei piedi.

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